I danni dell'Euro e come correggerli: cura o uscita?
 
 
Maggio 2014 
Pensavo fino a poco fa che ci fossero solo tre possibili soluzioni: ridisegno dell'Euro e unione politico/fiscale Europea (troppo lenta, molti si oppongono, non basteranno 100 anni), oppure redistribuzione sul modello americano (gli Stati più forti fanno trasferimenti verso i più deboli; la Germania non vuole e non accetterà mai), oppure uscita dall'Euro (la descrive con più dati e con più brio Goofynomics). 
 
C'è forse un'altra soluzione che in effetti a dirla tutta che assomiglia a quella attuata con successo da herr Schacht a partire dal 1933, e di cui potete leggere sul sito aduc e su bastaconleurocrisi di Cattaneo e Zibordi (gli autori della proposta che la definiscono "riforma morbida" del sistema monetario) 
 
Avevo trovato discorsi di Paul Krugman e di altri economisti famosi che nei giorni di avvio dell'Euro dicevano le loro tesi contro. Se li ritrovo li riporterò qui, se mi aiutate con dei link ve ne sarò molto grato. 
E' interessante intanto leggere quanto scriveva Alberto Alesina nel 1997 (clic qui)
Mi è capitato di trovare qualcosa ancora più antico, che si rifà alla creazione dello SME (il Sistema Monetario Europeo, un sistema di cambi fissi che è stato la prova dell'Euro) 
 
Quest’area monetaria rischia oggi di configurarsi come un’area di bassa pressione e di deflazione, nella quale la stabilità del cambio viene perseguita a spese dello sviluppo dell’occupazione e del reddito. Infatti non sembra mutato l’obiettivo di fondo della politica economica tedesca: evitare il danno che potrebbe derivare alle esportazioni tedesche da ripetute rivalutazioni del solo marco, ma non accettare di promuovere uno sviluppo più rapido della domanda interna. 
12 dicembre 1978, Luigi Spaventa (PCI; motivando il voto contrario del PCI all’ipotesi di adesione dell’Italia allo SME).  
 
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