Piano A e Piano B per Cipro: da Topo Gigio al rispetto del Diritto...
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(avevo fatto partire questo sito come una sorta di blog a tempo perso; sono quindi rimasti diversi vecchi articoli)
25 marzo 2013
Questo articolo è ancora provvisorio in attesa di conoscere i dettagli precisi del piano definitivo per Cipro. Mi piace però abbozzare un confronto tra il primo piano proposto e il piano attuato per sottolineare l'approssimazione delle persone da noi (profumatamente) pagate in Europa, che dovrebbero essere esperti che cercano la soluzione migliore per noi tutti. E invece fanno danno...
Il problema
Il debito della Grecia è stato ristrutturato in pratica per decisione dell'UE (ristrutturato = ai titoli che valevano 100 è stato dato solo più valore 40 o anche meno a seconda dei titoli specifici... già sempre meglio dell'Argentina o di Parmalat cmq.). Si sapeva che banche di Cipro avevano molti Buoni del Tesoro della Grecia, ma quando si è chiesto a Cipro di aderire alla ristrutturazione (che poteva avvenire solo se una larga maggioranza dei creditori era d'accordo), si è promesso che sarebbe stato dato un aiuto.
E in effetti, quando a quanto pare proprio a causa degli investimenti in Buoni del Tesoro greci, due grandi banche di Cipro, Laiki (Popular) e Bank of Cyprus (BOC) sono diventate praticamente insolventi, di aiuto è cominciato a servirne.
Anche perché queste banche movimentano più del PIL di Cipro (come succede del resto per le banche in Irlanda).
Quindi, a giugno 2012, quando il problema è diventato ben chiaro, Cipro ha chiesto all'Europa l'aiuto promesso a suo tempo. Nessuna proposta è arrivata dall'Europa; del resto fino all'estate 2013 Cipro non ha bisogno di emettere Buoni del Tesoro, quindi se c'è una scadenza è per l'estate 2013.
Il 15 marzo 2013 il nuovo Presidente di Cipro, appena eletto, è convocato dalla Troika ed apprende che deve trovare una soluzione subito. Ma subito subito.
Alle 4 del pomeriggio, appena le banche a Cipro chiudono per il week-end, spunta una soluzione che esce sui giornali e che chiamiamo "Piano A".
Il piano A (16 marzo 2013)
Autore del Piano A: Topo Gigio. Scrivo questo perché la paternità di questo piano è controversa: l'Eurogruppo dice che è stato il Presidente di Cipro (eletto in quel momento da 3 settimane e chiamato d'urgenza dalla Troika; Troika a cui già nel giugno 2012 Cipro aveva chiesto di preparare un piano di aiuto); a Cipro dicono che la proposta è tutta dell'Eurogruppo.
Nel Piano A:
- gli azionisti e obbligazionisti delle 2 banche fallite vengono, non si sa perché (forse fra gli obbligazionisti ci sono banche tedesche?), salvati
- viene proposto un prelievo su tutti i conti di Cipro, sia delle banche fallite che di quelle sane; più precisamente ci sarà
- prelievo forzoso (=furto diventato legale) del 6,75% sui depositi "garantiti" dall'Unione Europea cioè quelli sotto i 100000 Euro
- prelievo forzoso del 9,9% sui depositi sopra i 100000 Euro di tutte le banche, anche quelle sane (per i correntisti di quelle sane, furto)
- i creditori delle banche (banche Germania in testa) ricevono i loro soldi
Il piano B (24 marzo 2013; dati aggiornati al comunicato dell'Eurogruppo del 25 marzo)
Autore del Piano B: Cipro + l'Eurogruppo + la Troika dopo che consiglieri vari si sono mossi dagli USA e dalla City di Londra per spiegare un pochetto quale autogol e quale schiaffo il piano A fosse nei confronti della legalità (e degli interessi della stabilità dell'Eurozona, inoltre...)
Nel Piano B:
- falliscono le banche insolventi (Laiki + Bank of Cyprus/BOC), o meglio:
- formalmente fallisce solo Laiki, che è divisa in "bad bank" e "good bank", "good bank" confluisce in BOC che rimane funzionante;
- gli azionisti di Laiki perdono tutto; gli obbligazionisti di Laiki perdono tutto;
- invece BOC viene ricapitalizzata con il contributo di azionisti e obbligazionisti di BOC, e dei depositi sopra 100K Euro (quindi fallisce solo di fatto ma non di nome; ci sarà sempre una BOC ma con nuovi azionisti);
- i correntisti delle banche di cui sopra sono protetti sotto il 100000 Euro (garanzia interbancaria UE), sopra i 100K avranno una perdita per ripagare i creditori delle banche, si stima sul 30%
- viene limitata pesantemente la possibilità per i correntisti di tutte le banche di ritirare i propri depositi; l'Eurogruppo raccomanda che i limiti siano solo temporanei (per evitare fughe di capitali) e siano rapidamente rimossi
- i creditori delle banche (banche Germania in testa) ricevono i loro soldi
Rispetto del Diritto internazionale
Il piano B, in una parte dei dettagli, rispetta il diritto internazionale e la catena del credito normalmente costituita in caso di fallimento (azionisti, obbligazionisti junior, obbligazionisti senior, altri).
Il sequestro dei fondi nelle banche e la restrizione al ritiro dei depositi e le restrizioni sui contanti è invece un provvedimento che non mi risulta normalmente possibile, ed è una cosa preoccupante per tutti noi che viviamo nell'Eurozona.
Il piano A era molto peggio perché violava:
- la catena internazionale del diritto (violata finora raramente e sempre solo in tempo di guerra);
- la garanzia dei depositi UE sotto 100000 (un forte autogol);
- siccome questo ancora non bastava, nel Piano A qualcuno (sempre Topo Gigio) aveva anche inserito la cortina di fumo dell'Eurogruppo Robin Hood che ok sì prende i soldi dei correntisti di Cipro, ma fra loro ci sono oligarchi russi mafiosi e/o evasori, quindi rubare in una banca in cui ci sono anche soldi di ladri è meno grave (con questa logica visto che, secondo i dati della polizia tedesca, nelle banche tedesche ci sono 60 miliardi di soldi "riciclati", fare una rapina a una banca tedesca non è reato);
Il piano A sembrava pensato apposta per dare un duro colpo alla credibilità delle banche dell'Eurozona (in particolare dei Paesi deboli). In realtà, visto che hanno avuto comunque la stupidità (o la cattiva furbizia) di proporlo, ha già dato da pensare ai risparmiatori sull'opportunità di trasferire i propri risparmi altrove... finché è ancora possibile.
Non è detto comunque che il Piano B, pur se più presentabile, risolva definitivamente il problema del debito di Cipro. UBS e Moody's si sono già espresse dicendo che non lo risolve affatto. Fitch dice che il precedente delle restrizioni sui contanti è un brutto precedente.
(continua sotto)
E' già successo altrove? Come hanno fatto? Potevamo fare meglio? Quale differenza emerge tra noi e gli altri?
Sì, qualcosa di simile è già successo con il crack Lehman Brothers. Per affrontarlo, gli Stati Uniti hanno deciso di non colpire i correntisti delle banche. Hanno invece erogato alle banche in difficoltà un prestito che è stato battezzato come "TARP". Non solo, per evitare che la sola notizia del crack scatenasse la corsa al ritiro dei soldi in contanti, come parte del Dodd-Frank Wall Street Reform and Consumer Protection Act hanno alzato il limite di garanzia interbancaria (FDIC) da 100000 a 250000 dollari.
In altre parole, negli Stati Uniti i correntisti/risparmiatori sono stati messi prima di tutto. Al momento attuale, quasi tutte le banche statunitensi che hanno usufruito del TARP lo hanno restituito, e l'economia americana è in ripresa.
Un elefante nel negozio di cristalleria... di proposito?
A chi conviene spargere il terrore, guadagnando assai più di 6 miliardi...
Nell'articolo di Cyprus.com che discuteva del Piano A e che vi ho tradotto qualche giorno fa si diceva già che a qualcuno il terrore conviene. Nell'articolo mio in cui accennavo alla proposta di Commerzbank si facevano già delle ipotesi su una "cura" simile a Cipro anche in Italia; l'HuffingtonPost ne parla anche oggi riportando le dichiarazioni del presidente dell'Eurogruppo (il consiglio dei ministri delle finanze della zona Euro) Jeroen Dijsselbloem, riportate anche da Reuters per cui Cipro sarebbe un modello da usare anche altrove, per esempio in Italia.
L'ufficio di Dijsselbloem verso le 19 del 25 marzo (fonte: Rai, GR1) ha poi smentito, dicendo che Cipro è un caso particolare che ha richiesto decisioni non applicabili altrove.
I comportamenti raffazzonati come la proposta del Piano A e le dichiarazioni improvvide di cui sopra (sono i giornali a riferire il falso, oppure è tutto vero, e solo su invito di qualche nascosto ufficio di economia dell'UE il presidente dell'Eurogruppo J.D. è stato costretto velocemente a smentire?) sono un modo di dire a chi ha depositi nell'Eurozona: non fidatevi, spostateli altrove finché potete.
A chi conviene? Qualcuno dice alle banche tedesche (siccome "comandano" i tedeschi, è verosimile che saranno gli ultimi a venire razziati) e dei Paesi del Nord, insomma alle banche della parte forte dell'Eurozona.
I grandi capitali che per diversificazione devono avere una parte in Euro, dopo questi scossoni sono invitati (o quasi obbligati) a muoversi lì. Come se le banche Spagnole, Portoghesi, Italiane, ecc. non la vedessero già abbastanza difficile di questi tempi.
Ok, questo sarà anche vantaggioso per i virtuosi Paesi del Nord, ma forse non hanno pensato che i capitali che non devono essere per forza in Euro preferiranno di gran lunga Stati meno soggetti alla lunga mano dell'Unione, tipo la Svizzera, e magari tanto per non sbagliare vedranno bene di convertirsi in dollari USA, franchi Svizzeri, dollari Australiani...
Che sia stato deliberatamente orchestrato o meno, Cipro è stato un fenomenale spot pubblicitario per tutte le banche di cui sopra.
Aggiornamento 26 Marzo
Benoit Coeure, membro del Comitato Esecutivo della BCE e governatore della Banca Centrale francese, in un'intervista alla radio Europe 1 ha bacchettato Dijsselbloem, dicendo: "L'esperienza di Cipro non è un modello per il resto dell'Eurozona perché lì la situazione aveva raggiunto un livello incomparabile a qualsiasi altro Paese", riferendosi al sovradimensionamento del settore bancario di Cipro rispetto al suo PIL.
Il ministro delle Finanze cipriota, Michael Sarris, in un'intervista alla radio della Bbc, ha dichiarato che i "temporanei" controlli sui flussi di capitale dureranno settimane, confermando inoltre che le banche del Paese dovrebbero riaprire giovedì. Ha anche detto una parola contro gli inviti ad uscire dall'Euro provenienti dal capo del comitato finanze del parlamento di Cipro, Nicholas Papadopoulos, e dal premio Nobel Christopher Pissarides: "il nostro posto è nell'Euro e faremo di tutto per rimanerci".
La legge sul bail-in
Rileggetevi bene le parole di Benoit Coeure, che in quei giorni erano il mantra ripetuto dai burocrati europei. Purtroppo non è andata così. Le leggi sul bail-in sponsorizzate dall'UE e approvate ora anche dall'Italia, in cui i correntisti della banca diventano responsabili del salvataggio della banca (cioè non partecipano agli utili, ma partecipano a eventuali perdite - un affare eh??) ricalcano proprio il modello Cipro, e rendono ufficialmente l'Eurozona una Repubblica delle banane.
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