Cipro: cosa ti può succedere, da oggi, se hai soldi in una banca dell'Unione Europea
 
 
(avevo fatto partire questo sito come una sorta di blog a tempo perso; sono quindi rimasti diversi vecchi articoli; vecchi ma purtroppo non obsoleti) 
 
24 marzo 2013 
Sembra che sarà l’Eurogruppo a decidere le sorti dell’isola... in ogni caso si muovono pezzi grossi: Christine Lagarde e Mario Draghi sono attesi lunedì a Cipro. Da oggi però le cose già peggiorano: i bancomat, l'unica cosa che era rimasta attiva, rilasciano al massimo cento euro al giorno. 
Mai, neanche in Grecia nei giorni più drammatici delle contrattazioni fra la troika e il governo, si era giunti a questo punto. La Banca Centrale di Cipro, riferisce il quotidiano Fileleftheros, in virtù dei nuovi poteri attribuitogli dal piano votato venerdì sera dal Parlamento di Nicosia, limita il prelievo giornaliero a due pezzi da cinquanta euro. La notizia è stata anche confermata dal portavoce dell’agenzia di stampa cipriota Cna, Kostas Archimandrita, che indica che la soglia è di 120 euro solo nella Bank of Cyprus. 
 
La settimana scorsa le banche erano state tenute chiuse tutta la settimana, con impossibilità di fare operazioni. Tutto questo in accordo con l'Unione Europea o meglio con l'Eurogruppo (il gruppo formato dai ministri delle finanze europee) e quindi si suppone anche con noi italiani (ma nessuno dice nulla). 
Sicuramente l'economia di Cipro avrà avuto un netto miglioramento in quest'ultima settimana. Per la prossima consigliamo il coprifuoco, così migliora tutto ancora di più. 
 
Il nuovo piano per Cipro di cui si parla prevederebbe (finalmente) il fallimento delle due maggiori banche (Laiki e Bank of Cyprus, che sono già nei fatti fallite, grazie al debito greco, o meglio al taglio sul debito greco deciso dall'Unione Europea, dopo aver promesso a Cipro un salvagente... ma ora glielo vuole far pagare caro il salvagente, leggi l'articolo), quindi finalmente ritorna (sembra) il rispetto del diritto internazionale (prima perdono i soldi gli azionisti, poi gli obbligazionisti, e solo dopo, se non rimane proprio più niente, i depositari, e in ogni caso solo sopra i 100000 Euro garantiti). Ci sarebbe poi un prelievo del 20% ai conti in queste banche sopra i 100000 euro (questo è più che giusto secondo la legge; potrebbero anzi essere chiamati al 100%; del resto sono banche in quasi-fallimento già da giugno) però un prelievo del 4% anche dalle banche "sane" di Cipro (questo invece è un furto). 
 
 
Qual è l'effetto di questi piani e abbozzi di piani, e di queste misure da tempo di guerra sulle banche di un Paese dell'Unione Europea? 
Ma ovviamente ci sarà molta fiducia in arrivo per le banche europee, in particolare quelle di Paesi deboli (come l'Italia tra l'altro). Molta gente dall'estero verrà a depositare soldi sui conti di banche Italiane, Spagnole, Portoghesi e anzi chi ha più di 100000 Euro in contanti o titoli non penserà assolutamente a spostarli all'estero (finché è legale e finché non sono ancora bloccati come quelli di Cipro...). 
Ma certo, come no. 
Mi sa che dobbiamo regalare questi grandi esperti dell'Eurogruppo e della Troika un corso accelerato di economia al CEPU. 
 
Cipro era uno Stato florido e con moneta forte (e tra l'altro con un'economia non basata sulla finanza: è successo tutto dopo l'ingresso nell'UE). Era entrata nell'Unione Europea per difendersi in qualche modo dai turchi che hanno invaso militarmente metà dell'isola nel 1974.  
Ma mi sa che sono caduti dalla padella alla brace... 
 
Tra l'altro secondo quanto riporta Greekreporter i turchi sono fra i pochi a mettere sul tavolo qualche offerta di aiuto per Cipro. Il negoziatore EU Egmen Bagis ha detto che supporterebbe un'eventuale transizione di Cipro alla Lira Turca se Cipro fosse forzato ad uscire dall'Eurozona. Per la cronaca dopo la proposta la Lira Turca non si è praticamente mossa (1 euro vale circa 2.35 lire turche). Forse a Cipro (considerata anche la sua posizione) converrebbe davvero uscire dall'Euro. 
Forse però l'abbraccio con gli invasori turchi non sarebbe il massimo. 
 
Intanto nel Regno Unito le persone che commentano sul sito della BBC la questione Cipro si rallegrano di essere rimasti cocciutamente alla Sterlina e di non aver aderito all'euro. All'epoca avevo pensato a loro come vecchi isolazionisti rimasti a politiche antiche, ancorati al passato. 
Visti questi fatti, come dargli torto? 
 
 
Prima che qualcuno mi dia dell'allarmista ci tengo a precisare che ho già stigmatizzato in altri articoli su Cipro che tutto questo can can di soluzioni malate potrebbe essere non il parto di menti splendidamente stupide, ma dei soliti arraffoni, che vogliono scatenare una fuga di capitali verso le nazioni con banche solide... Occhio a non cascarci e a mettere i soldini in Germania, che con questa fantasia e questa nuova economia creativa, presto verranno tassati pure lì. 
 
 
Aggiornamento 24 marzo 23.59 
Bloomberg dice che ci sarebbe stato un accordo a Bruxelles. Le borse asiatiche ci credono e sono in salita. Forse allora Draghi e Lagarde non dovranno volare a Cipro. Vedremo. 
 
 
Aggiornamento 25 marzo 13.00 
Sono resi noti alcuni termini dell'accordo. Laiki e Bank of Cyprus, le banche davvero in difficoltà (leggi l'articolo a questo proposito), saranno lasciate fallire attraverso un processo controllato e divise in una 'good bank' e in una 'bad bank'. Per i depositi sotto i 100mila euro scatterà la garanzia europea, quindi saranno salvi. I conti sopra i 100mila euro subiranno delle perdite che saranno decise durante il processo di liquidazione. Pare che per queste banche fallite il prelievo sarà di "circa il 30%"; come ho detto altrove questo è ragionevole perché segue il diritto internazionale (prima perdono gli azionisti, poi gli obbligazionisti, solo dopo i depositanti della banca fallita). 
 
Non trovo notizie certe riguardo ai prelievi che erano stati anticipati anche per i conti correnti appoggiati alle banche "in buona salute", per cui era stato previsto un prelievo (che sarebbe normalmente illegale) del 4%; se fosse stato evitato sarebbe una vittoria per il diritto internazionale (e anche per l'Europa e la fiducia nelle banche europee). 
Il presidente dell'eurogruppo, l'olandese Jeroen Dijsselbloem, dice che "l'intesa evita la tassa e ristruttura profondamente il settore bancario di Cipro" "Il programma contiene un approccio deciso per affrontare gli squilibri del settore finanziario. Ci sarà un'appropriata riduzione, con il settore bancario che raggiungerà la media europea nel 2018. Inoltre, Cipro s'impegna ad un programma di consolidamento dei conti, riforme e privatizzazioni". 
 
Il primo ministro russo Dimitry Medvedev è stato molto duro con questa soluzione. Che pur tuttavia, per quanto riguarda Laiki e BOC, è legale; si può solo obbiettare che in condizioni simili, gli USA hanno erogato prestiti temporanei alle loro banche, il cosiddetto TARP, evitandone il fallimento e dando loro il tempo di recuperare (ormai quasi tutte hanno recuperato e pagato indietro il prestito). 
Dal momento che le banche sono state fatte fallire (sia pure indirettamente) dalla stessa Unione Europea (decidendo una perdita, un taglio secco ai Buoni del Tesoro della Grecia) sia i ciprioti che i russi si aspettavano un comportamento più generoso dell'Unione Europea. 
 
Non è comunque ancora noto quando riapriranno le banche dell'isola, chiuse da una settimana. Questo modo di affrontare le cose imponendo scelte all'ultimo minuto, proponendo piani iniziali illegali di rottura della catena del credito a cui non avrebbe pensato nemmeno Topo Gigio, e chiudendo le banche e i trasferimenti per oltre una settimana non è certo buono e dà un'immagine molto scarsa dell'affidabilità dell'Eurozona. 
La scelta di non rompere la catena del credito riporta un po' di fiducia nelle banche dell'Eurozona, tuttavia il solo averci pensato ha già fatto danno: questa fiducia non sarà recuperata al 100%. 
 
 
 
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